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Una vasta Piantagione di canapa indiana (Cannabis indica) è stata scoperta dal Nucleo Operativo Antibracconaggio (N.O.A.) del Corpo Forestale dello Stato all'interno di una remota arca montana nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Il Nucleo è impegnato a Gambarie d'Aspromonte (RC) nell'ambito di operazioni di pubblica sicurezza e di servizi di prevenzione contro l'attività venatoria abusiva, che interessa gli uccelli rapaci migratori ed in particolare il falco pecchiaiolo.
Dopo prolungati appostamenti, finalizzati all'individuazione dei responsabili, su autorizzazione del dr. Stefano Amore, Sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, che ha coordinato le indagini, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno effettuato un arresto e due fermi di polizia per tre pregiudicati, uno dei quali già condannato per sequestro di persona; mentre altre dieci persone sono state identificate.

Complessivamente l’aiuto partecipato all'operazione conta quaranta agenti della Forestale, due elicotteri e unità cinofile, che si sono rivelate particolarmente utili nell'inseguimento di un sospettato in fuga, fermato dopo avere cercato invano di far perdere le proprie tracce.

E' stato bloccato infatti da una pattuglia cinofila dopo un inseguimento nella fitta boscaglia mediante l'utilizzo del Cane Lupo Italiano.

Si tratta di una razza unica al mondo, che deriva da un incrocio eseguito nel 1966 tra una lupa selvatica e un pastore tedesco; è una razza particolarissima, protetta da un disciplinare di Stato e che non può essere commercializzata né riprodotta al di fuori dell'Ente costitutore (Ente per la Tutela del Lupo Italiano E.T.L.I.).

I cinofili del Corpo Forestale dello Stato sono specializzati in particolare nella ricerca di persone nei boschi anche se in questo caso la situazione era completamente capovolta, bisognava cercare un pregiudicato che scappava nella fitta boscaglia, ed è grazie al Lupo Italiano che il fuggiasco è stato localizzato e raggiunto.

Il grande merito di tutta l'operazione va quindi rivolto al Lupo Italiano che ha saputo percorrere con grande fiuto le tracce lasciate sul terreno dal fuggitivo.
Si è proceduto inoltre al sequestro di oltre 50.000 piante di canapa indiana di altezza media di un metro, per un valore di mercato superiore ai quattro miliardi di lire.

Attualmente sono in corso le operazioni per la distruzione dell'intera coltivazione.
La piantagione, di carattere intensivo, situata su un terreno demaniale, era delimitata da una rete metallica e servita da bacini idrici artificiali appositamente realizzati.

Era dotata inoltre di irrigazione a pioggia e veniva debitamente fertilizzata con concimi minerali.
Nell'ambito della piantagione sotto state rinvenute anche strutture per l'essiccazione e la successiva trasformazione della sostanza stupefacente; il tutto all'interno di impenetrabili aree boschive, le stesse dove frequentemente sostano i rapaci reduci dalla traversata migratoria.

Questo ritrovamento in aree particolarmente impervie ed inaccessibili testimonia l'importanza della capillare presenza, soprattutto negli ambienti montani, del Corpo Forestale dello Stato costantemente impegnato nel controllo dei territorio e nell'accertamento degli illeciti.

Verona, lì 20.06.2000

 

Uff. For. Comandante N.O.A.

(dr. Isidoro Furlan)

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