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L'ha chiesta Mario Messi durante la visita di Violante

CERESOLE
Di un'eleganza inconfondibile, nobile e selvaggia. Vivace, indipendente, affettuoso. Rischia però di sparire. Se si vuole sottrarre il lupo italiano dall'imminente pericolo di dispersione e di contaminazione, si deve costituire al più presto un fondo patrimoniale dell'associazione. Un disegno di legge in tal senso "Norme per la salvaguardia economica e biogenetica del lupo italiano e per il suo impiego in compiti di pubblica utilità" è già stato approvato all'unanimità dal Senato in commissione deliberante. 

Ora tocca alla Camera. «Se la la legge di finanziamento non viene approvata immediatamente la razza rischia l'estinzione», - dice, lanciando l'allarme il professor Mario Messi, presidente nazionale dell'ente per la tutela e la riproduzione del lupo italiano (Etli). Messi, domenica 19 settembre a Ceresole Reale, ha atteso pazientemente il Presidente della Camera Luciano Violante. Con lui, confusi fra la folla, affamati e un po' spaventati, c'erano anche loro: alcuni splendidi esemplari del lupo italiano, cuccioli e adulti. 

«II lupo italiano - ha spiegato Messi a Violante - rappresenta un patrimonio genetico e scientifico unico ed irrepetibile, le cui possibilità di sopravvivenza si calcolano però a giorni». Nato nel 1966 da un incrocio tra un pastore tedesco ed una delle ultime lupe selvatiche provenienti dall'Appennino dell'Alto Lazio, quello che è ritenuto il capostipite, venne chiamato Zorro. 

Da questo fortunato incrocio Messi, attraverso una programmazione genetica rigorosa, riuscì a fissarne le caratteristiche intermedie, poi trasmessesi in termini omogenei e costanti. «Il lupo italiano, la cui effige è stata scelta nel 1996 come "mascotte" della protezione Civile della Regione Piemonte, non è per tutti - puntualizza Messi, descrivendo la personalità della sua "creazione" - bisogna saper accettare il suo amore esigente e ricambiarlo. Lo contraddistinguono infatti una fierezza, una dignità e un senso della giustizia che ammettono un rapporto solo su una base, per così dire di parità. 

E' la sola razza canina che unisce armonicamente le qualità del cane. E' protetto da una normativa di stato che, per motivi di conservazione genetica, ne vieta la commercializzazione e la riproduzione al di fuori dell'Ente per la tutela del lupo italiano. Per questo motivo esistono all'incirca soltanto 650 esemplari, 50 dei quali in forza al Corpo Forestale dello Stato, e ogni anno nascono poche decine di cuccioli. E' possibile, quindi, soltanto l'affidamento gratuito tassativamente regolamentato, ma non può assolutamente essere venduto. 

Esso è superlativamente idoneo al soccorso in montagna; in agricoltura e pastorizia alla difesa del gregge e della mandria; alla lotta al crimine». Tutte le sue virtù non sembrano però abbastanza. I tempi di approvazione della legge tanto attesa continuano infatti a ritardare «e questo - rileva Messi in una lettera disperata inviata il 2 settembre al senatore Ds Giancarlo Tapparo - per noi è veramente un momento di lacrime e di sangue».

AI.Bo.

(Fonte: Il Canavese 5/11/'99)

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